Oltrepassano l’eco del blindato odori acri, rumori sordi, emozioni sgualcite. Ruggine sulla pelle, un orologio fermo.
Spietata crudezza o bolla fuori dal tempo?
Uno di fronte all’altra, è concesso vivere solo dentro il perimetro delle parole.
Anestesia totale delle esistenze.
La mia ombra è un uomo brutale con gli occhi umidi, che mi chiede di prendere posto tra gli assoluti.
Paura della paura, una bomba a orologeria pronta a scoppiare. Sola, incapace di ricomporre idee tradite.
La mia ombra è annacquata dal diniego. La rabbia implode, l’errore fallisce, l’istinto si dichiara colpevole al primo grado di giudizio.
Nei corridoi carne muta e demoni assoggettati: non è forse questa la maschera logora dell’accettabilità?
L’ombra sopravvive nella cantina della mia coscienza.
Strascico di voce viva prega per l’accettazione, mentre la bontà dei cattivi nega la retorica e si fa autentica.